Se sei alla ricerca di emozioni forti, in Paganella abbiamo quello che fa per te. Hai mai sentito parlare della ferrata delle Aquile? Senza dubbio una delle esperienze più spettacolari che puoi fare in Trentino.
Come nasce la ferrata delle Aquile
La montagna dove oggi sorge la ferrata delle Aquile ha rappresentato dai primi anni ‘20 ai primi anni ‘70 del Novecento un incredibile banco di prova per esperti e noti arrampicatori trentini, che hanno segnato l’epoca delle esplorazioni alpine di bassa quota.
Quando poi è nata la cosiddetta “Direttissima”, la funivia che collegava Lavis alla Cima della Paganella (rimasta attiva fino al ‘79), il paesaggio è diventato meta di numerose escursioni lungo il famoso “Sentiero delle Aquile”. Il percorso andava dal Rifugio Cesare Battisti, percorreva il crinale della Paganella e scendeva lungo il sentiero 602 fino ad arrivare a Fai.
Dopo quella fortunata stagione escursionistica, il sentiero ha vissuto decenni di abbandono fino ad anni recenti. Solo nel 2016 nasce la via ferrata delle Aquile, come prolungamento più tecnico ed impegnativo del preesistente e poi recuperato sentiero delle Aquile.
La via è stata realizzata da due noti alpinisti trentini, Franco Gionco ed Elio Orlandi ed è stata dedicata a Carlo Alberto Banal.
Nel 2017 è stata aggiunta una variante che ha preso il suggestivo nome di “volo delle aquile”.
Dettagli sul percorso
La ferrata delle Aquile è un percorso attrezzato per escursionisti esperti e richiede una certa preparazione fisica. Si raggiunge facilmente con gli impianti di risalita dalla Cima della Paganella o direttamente dal paese di Andalo, utilizzando la telecabina Andalo-Doss Pela (Paganella 2001).
È un’esperienza unica e adrenalinica sia per i panorami mozzafiato sulla Valle dell’Adige di cui si può godere, sia per i punti a strapiombo, i ponti tibetani, la doppia scala a spirale che fanno vivere tutta l’emozione di rimanere sospesi nel vuoto.
La via è lunga circa 1,5 km ed è percorribile in 2 ore, a cui va aggiunto il tempo di avvicinamento (10-15 minuti) e il rientro tramite il sentiero delle Aquile o il sentiero botanico.
Il dislivello totale tra salita e discesa è di 280 m.
Due ore di pura adrenalina
La via, unica nel suo genere, ha un avvio insolito. Il primo tratto (Canalone Battisti) inizia infatti con una lunga discesa per poi risalire rapidamente lungo un costone roccioso (“Dente di Corno”).
Disceso il Canalone Battisti si giunge ad un breve tratto pianeggiante (“Antro delle Pegore”) che conduce dentro un passaggio nella roccia. Il percorso riprende in discesa fino ad arrivare a “La traversata degli angeli”. A seguire due tratti di disarrampicata verticali con forte esposizione.
Superati questi due tratti si giunge alla “Conca d’oro” che prosegue verso un percorso misto fatto di traversi e cenge. Da qui vi troverete ad aggirare il Dente del Corno che vi porterà sul versante ovest della parete. Proseguendo vi aspettano due ponti sospesi, il primo più corto il secondo più lungo, entrambi a 4 corde, abbastanza stabili con pedane metalliche per i piedi.
Oltrepassati i due ponti ci si ricongiunge al sentiero attrezzato (alternativa al secondo ponte) e da qui inizia l’ultimo tratto della ferrata che vi lascia due opzioni, la “Variante estrema” che comprende anche terzo ponte o lo “Spigolo del vento”, lungo pilastro roccioso in parte attrezzato con staffe. Una grossa targa con scritto “Trono dell’ aquila” vi avviserà che siete arrivati alla meta.
Se hai scelto di vivere questa o altre incredibili esperienze in Paganella, completa la tua vacanza soggiornando all’Hotel Cristallo di Andalo!
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