L’enrosadira e la romantica atmosfera delle Dolomiti

Enrosadira in Paganella

Febbraio è il mese dell’amore. Ovunque iniziano a vedersi cuori rossi e il romanticismo sembra pervadere molti degli spazi che viviamo, da quelli fisici a quelli virtuali, dalle vetrine dei negozi ai feed di Facebook ed Instagram. 

Ma, se anche voi siete alla ricerca di qualcosa di più autentico e “naturalmente” romantico, vi portiamo alla scoperta di un fenomeno che più romantico proprio non si può: l’enrosadira, la luce rosa sulle Dolomiti che nei secoli ha ispirato storie e leggende che parlano di amore e di montagna. Fenomeno che è possibile vedere anche dalla Paganella

Attendere il giusto momento della giornata per ammirare questo spettacolo, mano nella mano della propria dolce metà, è un’ esperienza che vi consigliamo di fare! 

Che cos’è l’enrosadira?

Questo strano termine trae la sua origine dal ladino rosadüra o enrosadöra, che letteralmente significa “diventare di colore rosa” e sta ad indicare un fenomeno che riguarda in particolar modo le Dolomiti, le quali si colorano di una luce rossastra all’alba o al tramonto, regalando a chi le osserva uno spettacolo a dir poco emozionante. 

A determinare questo fenomeno del tutto naturale è la Dolomia, la roccia ricca di calcio e magnesio di cui sono fatte le pareti delle Dolomiti. La composizione della Dolomia è particolarmente foto-riflettente e quando viene esposta ai raggi del sole è capace di spigionare questo intenso gioco di colori, con sfumature che variano dal rosa, all’arancione fino al viola.

L’enrosadira varia molto tra una stagione e l’altra, e anche da un giorno all’altro. A favorire un effetto ancora più intenso sono le condizioni meteorologiche e un cielo terso e limpido. 

La leggenda del giardino di rose di re Laurino

Si narra che sulla catena montuosa del Catinaccio molti anni fa viveva re Laurino, il re dei nani, che possedeva un giardino pieno di tesori, tra cui anche una cintura magica che gli permetteva di diventare invisibile.

Un giorno il re dell’Adige tenne una grande festa in onore della figlia, la bella principessa Similide a cui voleva trovare un marito. Tutti i nobili della zona furono invitati tranne il re Laurino. Il re dei nani decise di presentarsi lo stesso, indossando la sua cintura per non farsi vedere, rapire la bella Similide e portarla con sé nel suo giardino di rose, il “Rosengarten” o Catinaccio.

L’esercito del re dell’Adige gli diede la caccia fino ad acciuffarlo, tradito proprio dal suo giardino di rose. Nonostante la sua invisibilità, infatti, i soldati riuscirono a rintracciare i passi di re Laurino grazie alle rose che si muovevano e si schiacciavano al suo passaggio. In preda alla rabbia per essere stato catturato per colpa delle sue rose, re Laurino lanciò una maledizione sul suo regno: nessuno avrebbe più potuto vederlo, né di giorno né di notte. Dimenticò però di nominare l’alba e il tramonto. Ecco perché da quel giorno, il suo giardino di rose riappare colorando le montagne di rosso solo in questi due momenti della giornata. 

Dove si può ammirare in Trentino? 

L’enrosadira, come abbiamo detto, è un fenomeno che riguarda tutte le Dolomiti, ma ci sono delle cime in Trentino e in Alto Adige che più di altre regalano questo spettacolo. Oltre al già citato Catinaccio tra la Val di Fassa e la Val di Tires, è possibile ammirare le montagne che si “incendiano” durante il tramonto sul Sass Pordoi da Campitello di Fassa, sul Cimon della Palla visto da passo Rolle e non possiamo non citare anche il meraviglioso spettacolo offerto dalle Tre Cime di Lavaredo e dalle Pale di San Martino di Castrozza al crepuscolo. 

In Paganella è possibile ammirare l’enrosadira anche con escursioni guidate o eventi organizzati per godersi alle prime luci dell’alba o al calar del sole il meraviglioso spettacolo delle calde e avvolgenti luci rossastre sulle Dolomiti del Brenta da cima Paganella. Il prossimo evento da non perdere è il Paganella Sunset il 24 febbraio

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